martedì 12 ottobre 2021

Recensione - La città invisibile - Monika Peetz


Autore: Monika Peetz

Genere: fantasy

Editore: Corbaccio
 
Data di uscita: 3\10\2019

Traduzione: Gabriella Pandolfo

Totale pagine: 374

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Trama: «Questa ragazza ha troppa fantasia…» è il solito, lamentoso ritornello che Lena sente a casa della zia Sonja, dove vive insieme alle due cuginette, e dove si sente una perfetta estranea. La sua migliore amica, Bobbie, sostiene che sia così per tutte le quindicenni, ma Lena sa che per lei è diverso. C’è una ferita nel suo passato che non si rimargina. Aveva solo quattro anni quando i suoi genitori sono morti in un incidente e ogni suo tentativo di sapere qualcosa di più su di loro si infrange contro un muro di silenzio. La zia non vuole raccontarle niente e tutto quello che Lena ha della sua infanzia è una foto di loro tre, felici, sul divano di casa. Poi, un giorno, rovistando in un vecchio scatolone, Lena trova dei ricordi di famiglia, libri, giocattoli e soprattutto un orologio ottagonale, nuovo fiammante, sul quale è incisa una data antecedente alla sua nascita e il suo nome. Dunque c’era una Lena prima di lei nella vita dei suoi? Che cosa nasconde quell’orologio dallo strano quadrante che ripete i numeri da zero a nove? E perché subito dopo che lo ha indossato Lena incontra un affascinante ragazzo dagli occhi di colore diverso che sembra sapere molte cose sul suo conto? È solo l’inizio di un’incredibile avventura che catapulterà Lena in un mondo segreto e misterioso, quello della Città invisibile, in cui dovrà capire di chi può fidarsi davvero e dove forse potrà trovare le risposte che cerca sul suo passato.



💭Il mio pensiero💭

Buon pomeriggio lettori, oggi voglio parlarvi di un romanzo fantasy che non mi ha particolarmente colpita: la città invisibile di Monika Peetz, ma per farvi capire meglio quello che penso di questo libro voglio prima spiegarvi le dinamiche del racconto.
Lena, orfana dei genitori, viene affidata alla zia insieme alle sue cugine più piccole ma nel romanzo non viene spiegato se tra loro ci sia un legame di sangue o meno.
Non sapendo nulla del suo passato decide di indagare e rovistando tra dei ricordi di famiglia trova un orologio ottagonale molto particolare con il suo nome inciso sopra che scoprirà poi collegare il suo mondo con la Città Invisibile.
In questa città vivono i viaggiatori del tempo: sono coloro che tornano nel passato per aiutare le persone che hanno avuto delle gravi difficoltà o incidenti. Lena scopre che la madre, Rhea, faceva parte di quel mondo e determinata ad avere delle risposte decide mi mettersi in viaggio per trovare il negozio da cui proviene l’orologio.
Durante questo piccolo viaggio si imbatte in Dante, anche lui un viaggiatore del tempo di cui sappiamo molto poco perché il libro non riferisce molte informazioni, che la conduce senza consenso delle forze superiori nella città invisibile dove Lena non sarà la benvenuta.
Rhea infatti era una Rinnegata, venne cacciata dal suo mondo per avere violato la regola che impedisce ai viaggiatori di innamorarsi degli umani che stanno aiutando.
Lena scopre che anche lei grazie all’orologio può viaggiare nel tempo e vuole tornare nel passato per salvare i genitori. Non essendo esperta e non sapendo minimamente come fare provocherà gravi danni come ad esempio la morte della sua migliore amica Bobbie. In conclusione comprende che non sempre le cose possono essere sistemate e capisce che non c’è nulla che possa fare per salvare la sua famiglia.
Ci sono state varie cose che non mi sono piaciute, tra queste la narrazione che divaga in argomenti inutili e poco inerenti al tema principale della storia. Ho trovato il personaggio di Lena molto pesante ed egocentrica, la maggior parte del libro descrive in maniera abbondante i suoi pensieri privi di senso.
Per esempio ci sono capitoli dove si parla del suo singhiozzo ‘Lena aveva paura del singhiozzo. E aveva paura della paura di avere il singhiozzo. Ma più di tutto temeva che la reazione allo shock non finesse mai.’  Queste informazioni sicuramente per l’autrice avranno avuto l’intento di fare conoscere più a fondo la protagonista ma penso siano particolari totalmente inutili, nel libro si trovano vari siparietti del genere.
Oppure durante il suo viaggio in treno per cercare di raggiungere il negozio di orologi si paragona a Cristofolo colombo ‘doveva sentirsi come lei quando era partito alla ricerca della rotta per l’India. Colombo era ossessionato dall’idea di completare la lacunosa cartina geografica della sua epoca, mentre Lena sognava di riempire i vuoti della sua vita’ questo pezzo mi ha stesso.
 
Il libro riporta più punti di vista come quello di Lena, di Dante e di Bobbie di cui si poteva fare a meno. Inoltre a inizio capitolo non viene mai specificato chi stia parlando.
Nella gran prima parte del libro non capivo cosa stessi leggendo, venivano raccontati fatti senza però dare una vera spiegazione a quello che stava succedendo. Per quanto riguarda i dialoghi li ho trovati miseri e privi di veri contenuti.
In conclusione non sono rimasta entusiasta da questa lettura, ho faticato ad arrivare alla fine della storia, sviluppato in modo diverso poteva essere anche un romanzo interessante perché penso che l’idea di base non sia malvagia. Mi dispiace parlare di un libro in questo modo in tutta onestà, fatemi sapere cose ne pensate voi.
‘La città invisibile’ è il primo volume della serie, a seguito ‘La notte delle civette’ e prossimamente in uscita ‘Le storie dimenticate’. Non sono una a cui piace lasciare saghe, trilogie e in generale libri che hanno un seguito a metà, per questo motivo di solito acquisto tutto insieme, lo so è una pazzia, ditemi che non sono l’unica, ho infatti nella mia libreria il secondo volume che non so quando riuscirò a leggere perché preferisco dare priorità ad altro.
Nella gran prima parte del libro non capivo cosa stessi leggendo, venivano raccontati fatti senza però dare una vera spiegazione a quello che stava succedendo. Per quanto riguarda i dialoghi li ho trovati miseri e privi di veri contenuti.
In conclusione non sono rimasta entusiasta da questa lettura, ho faticato ad arrivare alla fine della storia, sviluppato in modo diverso poteva essere anche un romanzo interessante perché penso che l’idea di base non sia malvagia. Mi dispiace parlare di un libro in questo modo in tutta onestà, fatemi sapere cose ne pensate voi.
‘La città invisibile’ è il primo volume della serie, a seguito ‘La notte delle civette’ e prossimamente in uscita ‘Le storie dimenticate’. Non sono una a cui piace lasciare saghe, trilogie e in generale libri che hanno un seguito a metà, per questo motivo di solito acquisto tutto insieme, lo so è una pazzia, ditemi che non sono l’unica, ho infatti nella mia libreria il secondo volume che non so quando riuscirò a leggere perché preferisco dare priorità ad altro.

 - Obscura💜



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