martedì 15 marzo 2022

Recensione - Il linguaggio segreto dei fiori - Vanessa Diffenbaugh


Autore:
 
Vanessa Diffenbaugh 

Genere: Romanzo Rosa

Editore: Garzanti 

Traduzione: Alba Mantovani

Data uscita: 5 maggio 2011

Totale pagine: 362

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Trama: Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.

'Avevo amato molto, più di una volta, però avevo avevo riconosciuto quel sentimento solo dopo aver fatto  tutto ciò che era in mio poter per distruggerlo.'


💭Il mio pensiero💭

 Buon salve lettori, oggi parliamo di una storia particolare e tosta, questo libro affronta infatti vari argomenti importati come: l’affidamento, l’abbandono, la sfiducia in sé stessi e verso il mondo.
Victoria è una ragazza silenziosa, sola, ha sofferto molto fin da quando era una bambina, il suo passato infatti l’ha portata ad essere misantropa, pessimista, a non riuscire a impegnarsi in qualsiasi tipo di rapporto e ad avere una grande rabbia e odio dentro di sé.
L’unico modo in cui riesce ad esprimersi è tramite il linguaggio dei fiori insegnatoli da Elisabeth, la figura più vicino a una madre per lei.
Mentre cerca di dare un senso alla sua vita, dopo tanti anni rincontra Grant, un ragazzo umile e di poche parole, all’inizio i due comunicheranno attraverso i fiori, e il rapporto che poi instaureranno sarà semplice e abitudinario, ma appena la situazione si ingigantisce Victoria presa dal panico e dalle sue paure scappa da lui.
La narrazione è alternata tra il presente e i ricordi di Victoria durante l’affidamento.
Non è una scrittura pretenziosa, è una storia intensa ma raccontata in modo semplice senza troppo fronzoli, purtroppo però in certe scene importanti, che forse avrebbero dovuto essere più suggestive l’ho trovato piatto.
La conclusione è un degno lieto fine dopo un racconto difficile e turbolento. Mi sarei aspetta qualcosa di più, è come se mancasse qualcosa ma nonostante questo è stata un piacevole lettura.
Alla fine del libro si trovano delle pagine molto curiose dedicate al dizionario di Victoria su questo linguaggio.

 -Obscura💜

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